Il giardino è pieno di stanze diverse
Giovanna, la paesaggista
La cosa che amo di più del giardino di Passalacqua è la sua duplicità: quando lo guardi dal lago sembra un giardino all'italiana classico e formale; ma da vicino, quando ci sei dentro, è pieno di angoli segreti. C'è un roseto con delle bellissime e antiche varietà inglesi, l’uliveto, il frutteto con tipologie rare di mele e pere. E ancora, un giardino di aranci e limoni, aiuole di erbe aromatiche, l’orto. Il giardino è come un riflesso della villa stessa: è pieno di stanze diverse, e puoi scegliere quella più adatta al tuo stato d’animo.
Se si guardano i disegni e le mappe di Villa Passalacqua della metà dell’Ottocento, non è cambiato molto. Ci troverete molti degli stessi cipressi che ci sono oggi, insieme ai cedri, alle terrazze, alle fontane. Ciò che forse è meno evidente da questi documenti storici è quanto fosse già "vissuto" il giardino. Sappiamo ad esempio che esisteva un orto e che molti terrazzamenti erano ricoperti di viti. Nell’orto ne abbiamo scoperta una che dà uva dolce da tavola, e che abbiamo coltivato a pergolato. Raccogliere e mangiare la propria uva è un piacere molto semplice, ma non sono molte le persone che possono farlo, al giorno d’oggi.
E poi ci sono fiori ovunque. Rose antiche, fiori d'arancio e limone profumatissimi e una ricca collezione di ortensie, che amano l'ombra e si trovano molto bene sotto questi alberi monumentali. Usiamo tutti questi fiori per decorare gli spazi, ma gli ospiti sono i benvenuti, se desiderano passeggiare nel giardino e sceglierne alcuni per creare i propri bouquet, o cogliere frutta ed erbe aromatiche. Adoro l'idea che Passalacqua sia ancor oggi quello che era nel XIX secolo: un rifugio naturale dalla vita urbana, un luogo di generosità ed energie naturali.
“Il giardino è come un riflesso della Villa stessa: è pieno di stanze diverse, e puoi scegliere quella più adatta al tuo stato d’animo.”